THE FINGER AND THE MOON TRILOGY
Arte, spiritualità e dialogo interculturale
Un incontro tra pratiche artistiche e sguardi antropologici
A cura di Alessandra Arnò
8 – 14 novembre 2025
Opening: sabato 8 novembre, ore 17.00 – 21.30
Talk: Arte, spiritualità e dialogo interculturale – ore 18.00
Partecipano: Giulia Evolvi (Ricercatrice in sociologia dei processi culturali e comunicativi, Università di Bologna), Davide Carnevale (Antropologo, Università di Ferrara), Nurgül Çokgezici (Psicologa, mediatrice interculturale e docente, UniUma – Università per la Mediazione Linguistica e Culturale di Milano), Luca Panaro (Critico d’arte, curatore e docente, Accademia di Belle Arti di Bologna), Alessandra Gagliano Candela (Storica dell’arte e docente, Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, curatrice ), Enzo Gavino (partecipante alla performance genovese), LIUBA (artista) e Alessandra Arnò (Direttrice di Visualcontainer)
Finissage: venerdì 14 novembre, ore 18.00 – 20.30, con visita guidata dell’artista
Ingresso su appuntamento nei giorni feriali
Visualcontainer[.Box] presenta The Finger and the Moon Trilogy, mostra personale di LIUBA, artista italiana che da oltre vent’anni esplora le connessioni tra spiritualità, corpo, società e partecipazione attraverso performance, video e pratiche relazionali. Il progetto, avviato nel 2006 e tuttora in corso, affronta il sacro come esperienza umana universale, denunciando al contempo i rischi del fanatismo, dell’intolleranza e dell’appropriazione identitaria del religioso. Attraverso le sue azioni, LIUBA costruisce un dialogo tra arte, antropologia e società, in cui la pratica artistica diventa spazio d’ascolto e trasformazione.
The Finger and the Moon nasce da una lunga ricerca dell’artista sulle principali tradizioni spirituali del mondo e sui loro linguaggi gestuali e rituali. Dai dialoghi con rappresentanti di diverse fedi – islamica, ebraica, buddhista, induista, cristiana, nativo-americana – hanno preso forma tre azioni performative, realizzate in contesti significativi e restituite in opere video, oggetti e installazioni.
La mostra riunisce per la prima volta i tre capitoli del progetto come unico itinerario visivo ed esperienziale:
The Finger and the Moon #1
(Biennale di Venezia, 2007)
LIUBA attraversa gli spazi dell’opening della 52ª Biennale indossando un abito – esemplare unico creato assieme alla stilista Elisabetta Bianchetti – simile a quello delle suore cristiane, ma concepito per integrare simbolicamente i gesti di preghiera di più religioni. L’azione innesca reazioni contrastanti – curiosità, irritazione, dialogo – generando un corto circuito tra sacro e quotidiano. Il video a due canali che ne deriva, montato dall’artista, trasforma la performance in un’esperienza contemplativa e collettiva. La colonna sonora, realizzata da LIUBA, mescola musiche sacre cristiane, islamiche, buddhiste, ebraiche e hindu, trasformando la diversità in un atto sonoro di convivenza e pace.
The Finger and the Moon #2
(Piazza San Pietro, Città del Vaticano, 2009)
L’artista porta la stessa azione nel cuore simbolico della cristianità. La performance, filmata e trasmessa in streaming live in diversi spazi del mondo, mette in relazione un gesto spirituale non codificato con un luogo dominato da un’unica autorità religiosa. L’intervento viene interrotto dalle forze dell’ordine, evidenziando la fragilità della libertà rituale nello spazio pubblico.
The Finger and the Moon #3
(Genova, 2012–2024)
Il terzo capitolo, completato recentemente dopo dodici anni di lavorazione, rappresenta l’approdo più corale e partecipativo del progetto. Dopo un lungo lavoro di ricerca e contatto con le diverse comunità religiose genovesi, LIUBA realizza nella chiesa sconsacrata del Museo di Sant’Agostino una performance partecipativa in cui esponenti di diverse fedi meditano e pregano insieme nello stesso spazio, in un rito condiviso e non gerarchico. L’abito della performance è composto da fotografie di templi e chiese di New York stampate su tessuto, a formare un mosaico simbolico delle molteplici vie del sacro. Nei video The Finger and the Moon #3.1 e The Finger and the Moon #3.2 emergono il lungo lavoro preparatorio, la coralità dell’azione, le voci e le presenze che incarnano un’idea concreta di convivenza spirituale.
The Finger and the Moon si configura come un viaggio artistico e umano sul senso del sacro nella contemporaneità, un cammino che parte dal gesto individuale per aprirsi a una dimensione collettiva e condivisa. Il progetto riflette sulla necessità, oggi urgente, di un dialogo interculturale che parta dai gesti, dai corpi e dal rispetto delle differenze. The Finger and the Moon mostra la spiritualità come terreno comune e plurale, non come strumento di identità contrapposte.
Come afferma l’artista, citando un detto indiano:
“Tutte le religioni sono dita che indicano la luna. L’importante è non guardare solo il dito.”
Talk inaugurale – Arte, spiritualità e dialogo interculturale
Sabato 8 novembre, ore 18.00
In occasione dell’inaugurazione, il talk Arte, spiritualità e dialogo interculturale riunirà studiosi e professionisti provenienti da diversi ambiti disciplinari per approfondire i temi centrali del progetto.
Parteciperanno:
Nurgül Çokgezici – Psicologa, mediatrice interculturale e docente, UniUma – Università per la Mediazione Linguistica e Culturale di Milano
Nata nel 1984 in Kurdistan (Anatolia), arriva in Italia a nove anni durante la diaspora curda degli anni ’90. Laureata in Mediazione Linguistica all’Università UniUma e specializzata in Linguistica Moderna, ha una formazione in psicologia e pedagogia. La sua attività unisce educazione inclusiva, interculturalità e psicologia transculturale.
Giulia Evolvi – Ricercatrice in sociologia dei processi culturali e comunicativi, Università di Bologna.
Sta conducendo un progetto europeo Marie Curie, MERGE, che studia media digitali, religione cattolica e questioni di genere. È visiting presso l’Università Ramon Llull di Barcellona e l’Università del Colorado a Boulder, dove ha conseguito il dottorato nel 2016. Ha insegnato all’Università Erasmus di Rotterdam e svolto un postdoc all’Università della Ruhr in Germania. Nel 2018 ha pubblicato Blogging my Religion: Secular, Muslim, and Catholic Media Spaces in Europe.
Davide Carnevale – Antropologo, Università di Ferrara
Insegna antropologia visuale ed è membro del Laboratorio Studi Urbani. Ha condotto ricerche tra comunità cristiane ortodosse in Italia, Moldavia e Georgia, e si è occupato di migrazioni, minoranze religiose, rappresentazioni visive e trasformazioni socio-territoriali. Nel 2018 ha curato per l’Osservatorio sul pluralismo religioso la prima mappatura dei cristianesimi est-europei in Emilia-Romagna.
Luca Panaro – Critico d’arte, curatore e docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna
Vive e lavora a Milano. Insegna Storia dei nuovi media all’Accademia di Bologna e nei corsi di fotografia all’Accademia di Brera e all’Isia di Urbino. È fondatore di Chippendale Studio e dell’archivio Dummy Photobook, direttore artistico di Centrale Festival e Zenato Academy. Autore di saggi e curatore di mostre sulla fotografia e la videoarte.
Alessandra Gagliano Candela – Storica dell’arte e docente, Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, curatrice della performance The Finger and the Moon #3
Insegna Storia dell’Arte presso l’Accademia “Ligustica”, di cui è stata vicedirettrice. Storica e critica d’arte, ha curato mostre dedicate ad artisti moderni e contemporanei e pubblicato saggi su autori del XIX e XX secolo. Dal 2008 collabora con il “Festival dell’Eccellenza al Femminile” per la sezione arte.
Enzo Gavino – Partecipante alla performance genovese.
Obiettore di coscienza, da sempre attento al tema della non violenza, appassionato di storia. Ritiene il dialogo l’unica via percorribile per immaginare un futuro condiviso.
LIUBA – Artista
Attiva tra performance, video e pratiche partecipative. Formata in Semiotica dell’Arte all’Università di Bologna, indaga il rapporto tra spiritualità, corpo, comunità e spazio urbano attraverso processi di ricerca territoriale e dialogo interculturale. Le sue opere sono state presentate in musei, biennali e contesti pubblici internazionali.
Moderatore: Alessandra Arnò – Direttrice di Visualcontainer
Artista, curatrice e docente. Si occupa di videoarte, media contemporanei e installazioni con attenzione a sostenibilità culturale, pratiche femministe e decolonizzazione dei media. Fondatrice e direttrice di Visualcontainer, sviluppa dal 2008 progetti che intrecciano curatela e ricerca audiovisiva in ambito internazionale.
L’incontro offrirà uno sguardo trasversale sulle connessioni tra arte contemporanea, spiritualità e ricerca sociale, mettendo in luce come l’arte possa farsi spazio di mediazione e riflessione collettiva.

